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Santa Vittoria
Un territorio da scoprire

Santa Vittoria d'Alba

Affascinante cittadina al confine tra Roero e Langhe, Santa Vittoria d'Alba, arroccata su una collina, narra segreti antichi.
Tra vicoli che sussurrano e tesori culturali che custodiscono la memoria del passato, passeggiando per le sue vie è possibile gustare il poema vivente di questa città.
Lasciati incantare dalla storia, la cultura ed il presente di un territorio che non smette di stupire.

La storia del nostro paese

Un viaggio attraverso le epoche

Durante gli scavi per il cunicolo dell’acquedotto, Santa Vittoria d’Alba rivelò conchiglie fossili e reperti preistorici. Baldassarre Molino e Edoardo Mosca citarono tali scoperte, attestando la connessione marina del territorio. La presenza di antiche tribù, dai Capillati agli Ingauni, è documentata dagli oggetti catalogati e conservati con cura, tra cui troviamo un’ascia neolitica, vasi funerari e tubazioni in cotto.

Durante il periodo romano, Santa Vittoria d’Alba fu attraversata da diverse “stratae”. La battaglia epica tra Stilicone e Alarico, documentata dal poeta Claudiano, ebbe luogo a Pollentia, con la moglie e i figli di Alarico fatti prigionieri. Il territorio rivela tombe a inumazione e materiale romano, con segnalazioni presso il bric S. Cristoforo e il castello. Alarico, convertito al cristianesimo, sconfisse i Goti nelle colline a nord della città, segnando un importante evento durante il declino dell’impero romano.

Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476, la popolazione, privata di protezione statale, si organizzò per difendersi. Le “cascine murate” sorsero sull’altipiano di Cherasco. Goti e Longobardi occuparono le terre romane, seguiti da Carlo Magno. Ungari e saraceni portarono violenze nel X secolo, con gli Ungari che terrorizzavano la zona ogni estate. I saraceni generarono terrore con attacchi imprevedibili, ricordati nelle leggende. Il vescovo d’Asti Eilulfo fu ucciso dai saraceni in modo crudele.

Con l’avvento di Carlo Magno inizia l’era feudale. Santa Vittoria d’Alba, non sottomessa a un solo padrone, vede lotte tra vari feudatari. Il territorio conta due castelli, uno dei quali si ammira ancora oggi. Nel secondo millennio, l’abate di Breme acquisisce parti di Santa Vittoria. Nel 1048, il territorio è sotto l’abbazia di Breme e il vescovo d’Asti. Nel XIII secolo, Alba e Asti si scontrano per il controllo di Santa Vittoria, a causa della sua posizione strategica. Le contese tra le due città si risolvono nel 1201.

Nel XIV secolo, Santa Vittoria d’Alba diventa Comune governato da un podestà, sostituendo la magistratura dei consoli. Gli angioini tornano, seguiti dai Savoia e dai Visconti. Asti domina il territorio, ma Santa Vittoria passa ai Visconti nel 1347. Nel 1375, Galeazzo Visconti prende il controllo ufficiale, ma il borgo resta nominalmente sotto il vescovo d’Asti. Nel XV secolo, Caterina Visconti arresta il Consiglio di Reggenza, e Antonio Porro è giustiziato nel 1404. La casa dei Visconti si spegne nel 1447, e Antonio di Romagnano eredita Pollenzo e Santa Vittoria d’Alba.

Nel XV e XVI secolo, il Piemonte fu teatro di lotte espansionistiche tra potenze straniere, causando sofferenze alla popolazione. Nel 1706, durante l’assedio di Torino, il generale francese Duca De La Feuillade occupò Santa Vittoria, lasciando cento Granatieri nel castello. Nel 1753, Santa Vittoria si unì ai domini dei Savoia, perdendo il ruolo di protagonista. A seguito delle lotte territoriali, il borgo divenne parte di una grande entità politica e territoriale. Una digressione sulla storia dei Savoia e del Piemonte è pertinente: il nome “Piemonte” ha origini antiche e si consolidò sotto Amedeo VIII. Il duca Emanuele Filiberto organizzò un esercito avanzato e ben strutturato, distintosi per l’aristocrazia valorosa e le artiglierie avanzate. Carlo Emanuele I acquisì territori significativi, e le vicende locali, tra terremoti, invasioni di cavallette e epidemie, arricchiscono la storia di Santa Vittoria.

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Collegamenti utili

Come è nato il nome della nostra città

Origini del nome

Il nome “Santa Vittoria” ha origini che molti attribuiscono alla dea Vittoria, legata alle vittorie romane della battaglia dei Campi Raudii o quella del 402 d.C. contro i Goti di Alarico. Durante scavi per l’acquedotto furono scoperti ruderi, suggerendo un’antica costruzione commemorativa intitolata proprio alla dea.
Alcuni associano il nome alla martire cristiana del 250 d.C., ma l’attribuzione di nomi santi prima del V secolo è discussa. La trasformazione da “Vittoria” a “Santa Vittoria” avvenne nel 1862 per distinguerla da altri comuni. La Santa è patrona da tempi antichi, onorata in chiese scomparse, testimoniate solo in antichi scritti.
Santa Vittoria D'Alba

Lo stemma

Solo di recente è stato adottato uno stemma del paese. Fino alla metà del 900 vi erano rappresentazioni non uniformi: nell’edificio del comune uno stemma azzurro con lettere S e V dorate, sull’ingresso della canonica uno stemma raffigurante la patrona con una spada e il castello. La proposta del 2 settembre 1952 per lo stemma di Santa Vittoria d’Alba presenta la Santa Patrona con sciabola e castello turrito in argento, oro e rosso su sfondo bianco. Questo simbolo è suggerito come rappresentazione ufficiale del Comune, con variante partita in rosso e bianco per il gonfalone comunale.

3 _ Chiesa parrocchiale
4 _ Castello e torre
5 _ Torre campanaria
8 _ Lavatoio
9 _ Pilone votivo
10 _ Monumento
□ _ Ferrovia