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Quella che è oggi conosciuta come chiesa di San Francesco nasce da tempo immemorabile come casa civile, assunta poi a sede della  confraternita“sancti spiritus de sancta uitoria”; se ne ha testimonianza in un legato testamentario dell’anno 1225 a favore dell’istituzione, raccolto  in un registrum compilato nel 1441 dall’allora priore Odino Capello. Era situata super porta solani , ovvero sopra la porta che conduceva alla villa, e la poderosa torre che ne occupa l’angolo Sud-Est ne era forse il baluardo difensivo; documenti dell’epoca riportano questa collocazione aggiungendo che essa era utilizzata  pro reponendo de feno,  il cui affitto veniva pagato in natura con vino o prestazioni d’opera per la confraternita.

Non si hanno notizie documentali relative al cambio di intitolazione a favore del Santo Francesco di Assisi; il primo documento certo che ne riporta la nuova attribuzione è la patente del vescovo astigiano Scipione Rotario che, in data 1 Marzo 1535, non solo approva i privilegi già concessi alla confraternita, ma concede il nullaosta a trasformare l’oratorio in vera e propria chiesa.

L’oratorio racchiude un prezioso ciclo di affreschi raffigurante scene della passione del Cristo che si sviluppa per oltre 34 metri  su tre lati della navata, databili intorno all’anno 1492, di autore sconosciuto genericamente definito Maestro di Santa Vittoria.

L’altare in stucco, più tardo, presentava fino alla metà del secolo scorso una pregevole pala attribuita alla scuola del Macrino,  poi restaurata ed ora conservata nella parrocchiale.

Dopo il restauro dell’intero complesso, avvenuto all’inizio degli anni duemila per volontà delle amministrazioni comunali che si sono susseguite, il ciclo pittorico continua ad attirare un numero  sempre  crescente di visitatori.

Oggi il pubblico è facilitato nell’accesso dal sistema di apertura automatica del circuito di Chiese a Porte Aperte; questo consente l’ingresso al sito in piena autonomia, con un’app dedicata, gestibile dallo smartphone con audio-guida a voce narrante multilingua.

I volontari dell’associazione sono comunque disponibili nella bella stagione da marzo ad ottobre ad accompagnare i turisti la domenica pomeriggio dalle 14,30 alle 18,30.

Grazie al progetto “Chiese a porte aperte” è possibile visitare la confraternita e numerosi altri beni culturali di arte sacra in Piemonte e Valle d’Aosta utilizzando un sistema di apertura e narrazione automatizzata tramite smartphone. L’applicazione è scaricabile gratuitamente e permette di prenotare l’ingresso alla cappella tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00, aprendo la porta grazie ad un QR code.